Venezia 76 – No 7 Cherry Lane

Ziming è uno studente universitario che accetta di dare ripetizioni di inglese a Meiling, la bella figlia della giovane signora Yu la quale è stata esiliata a Hong Kong nel periodo del cosiddetto “Terrore Bianco” di Taiwan. Tra i tre personaggi inizierà un triangolo amoroso in cui Ziming godrà con Yu il piacere del Cinema e con Meiling la compagnia della giovinezza.

Film d’animazione realizzato interamente dal regista in dieci anni di lavoro, Ji Yuan Tai Qi Hao elogia la lentezza come filosofia di vita. «La lentezza è eleganza» dice uno dei personaggi del film, e i movimenti pacati e controllati dei protagonisti, assieme ai 125 minuti di durata della pellicola, lo testimoniano bene. Quello che non funziona è che Yonfan mette troppa carne al fuoco, con continue citazioni alla letteratura, alla pittura e, soprattutto, alla storia del proprio Paese. Se nei primi due casi tutto è abbastanza seguibile, nel caso della storia cinese mancano sempre i riferimenti culturali per capirla appieno.

Yonfan spiega che “Ji yuan tai qi hao parla soprattutto di me.
Si tratta della storia di un amore disperato, farcito di ingredienti contraddittori: dentro e fuori, alti e bassi, vizio e virtù, guerra e pace, la bella e la bestia, est e ovest, eterodosso e classico, spirituale e fisico… il tutto mescolato a migliaia di immagini realizzate a mano che costellano l’intera pellicola. È il mio primo tentativo nell’ambito dell’animazione, perché è solo attraverso questa forma d’arte che posso trasmettere il mio sentimento di “desolazione nello splendore”. È la mia lettera d’amore dedicata a Hong Kong e al cinema. Una storia che parla di ieri, oggi e domani. E soprattutto, è un film che parla di liberazione”.

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