L’infaticabile Soderbergh ha deciso di fare un esperimento con il film di un altro Steven: ha deciso di prendere il prestito I predatori dell’arca perduta di Spielberg, trasformandolo in un film muto – aggiungendo una colonna sonora composta da brani provenienti da altri film (come The Social Network e Millennium – Uomini che odiano le donne di David Fincher) – e in bianco e nero.
L’infaticabile Soderbergh ha deciso di fare un esperimento con il film di un altro Steven: ha deciso di prendere il prestito I predatori dell’arca perduta di Spielberg, trasformandolo in un film muto – aggiungendo una colonna sonora composta da brani provenienti da altri film (come The Social Network e Millennium – Uomini che odiano le donne di David Fincher) – e in bianco e nero.
Ciò che voleva dimostrare l’eclettico Soderbergh era il potere della “messa in scena” dei film di Spielberg che rende il film perfettamente comprensibile anche con l’assenza di dialogo. Lo “staging” di cui parla Soderbergh è il concetto di “messa in scena” nato nel mondo del teatro, ma ugualmente “a casa” anche in quello del cinema, in quanto il termine si riferisce a come gli elementi sono collocati all’interno dell’inquadratura per trasmettere nel modo più efficace possibile l’universo cinematografico che si vuole rappresentare, suscitando emozioni nello spettatore.
Tocca a voi giudicare l’attendibilità della lezione del professor Steven cliccando sull’immagine sottostante!
Ciò che voleva dimostrare l’eclettico Soderbergh era il potere della “messa in scena” dei film di Spielberg che rende il film perfettamente comprensibile anche con l’assenza di dialogo. Lo “staging” di cui parla Soderbergh è il concetto di “messa in scena” nato nel mondo del teatro, ma ugualmente “a casa” anche in quello del cinema, in quanto il termine si riferisce a come gli elementi sono collocati all’interno dell’inquadratura per trasmettere nel modo più efficace possibile l’universo cinematografico che si vuole rappresentare, suscitando emozioni nello spettatore.
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