
Things to Come è un ciclo di incontri per esplorare i legami fra transumanesimo, fantascienza, politica e società. Il transumanesimo immagina un progresso illimitato, in cui scienza e tecnologia aprono la strada a un salto evolutivo della specie umana, superando i limiti biologici e ampliando possibilità di vita e conoscenza.
Che si parli di intelligenza artificiale, immortalità o impianti neurali, il racconto di questi sogni di potenziamento è spesso estremamente positivo (utopie) o estremamente negativo (distopie). Piuttosto che raccontarci qualcosa sul futuro, questi immaginari esprimono le nostre preoccupazioni più profonde e alterano la nostra percezione del mondo. Ma influenzano anche le decisioni politiche ed economiche in ambito tecnologico, sollevando la necessità di una valutazione critica degli impatti delle tecnologie e dei processi di innovazione, cioè di un Technology Assessment.
Per queste ragioni, il programma Things to Come propone un percorso di analisi critica che intreccia opere letterarie, film, saggi e riflessioni. In dialogo con studiosi e giornalisti rifletteremo sulla costruzione di immaginari attraverso le lenti della futurologia e della sociologia, sugli inganni retorici delle promesse tecnologiche, sui limiti delle narrazioni fantascientifiche dominanti e sulla possibilità di immaginare futuri imperfetti ma desiderabili come le anti-distopie.
Esploreremo le radici e l’evoluzione del transumanesimo a partire da un’opera cardine come il romanzo immeritatamente dimenticato A Man’s World (1926) di Charlotte Haldane. Analizzeremo i modi in cui le tecnologie digitali, dall’intelligenza artificiale alla realtà virtuale, stiano ridefinendo i nostri rapporti interpersonali, in particolare quelli affettivi, in una coppia di incontri su temi da sempre opposti e intrecciati: amore e morte. Il cinema, da sempre capace di rendere tangibili gli scenari futuri, sarà al centro di più incontri, culminando nella proiezione-discussione di due opere emblematiche: Things to Come (1936), sceneggiato da H. G. Wells e diretto da William Cameron Manzies e The War Game (1965) di Peter Watkins, straordinario esempio di scenario ipotetico reso attraverso il linguaggio del finto documentario.
Tra letteratura, filosofia, cinema e scienze sociali, gli incontri di Things to Come sono un invito a guardare oltre l’orizzonte del presente per costruire strumenti critici e visioni alternative. Non sappiamo cosa ci riserverà la vita futura, ma possiamo imparare a immaginarla, a discuterla e a renderla meno remota, più concreta e soprattutto più umana.
Programma a cura di Pierluigi Masai e Lorenzo Carta
29.10.2025
30.10.2025
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
Prenotazione consigliata su Eventbrite







