L’uomo meccanico sonorizzato live

Mercoledì 30 ottobre alle ore 20.30 la Chiesa Evangelica Luterana (Largo Panfili 1) ospiterà la sonorizzazione live a cura di Luca Maria Baldini de L’uomo meccanico di André Deed, un film del 1921 in cui “c’è uno schermo che preannuncia la televisione (all’epoca appena un vago esperimento), ma soprattutto c’è un robot, gigantesco, comandato a distanza attraverso un tele-visore. Questo uomo meccanico, con le sue sembianze ‘a stufa’, non ha precedenti” (Michele Canosa).

Biglietti:
Intero – 10 euro
Ridotto* – 6 euro

È possibile acquistare i biglietti dell’evento
– online su vivaticket
– di persona presso la Mediateca La Cappella Underground, via Roma 19 (Trieste) i mercoledì e i venerdì dalle 14:30 alle 18:00. Pagamento in contanti o tramite Bancomat e carta di credito.

Se ancora disponibili, sarà possibile acquistare i biglietti anche sul luogo dell’evento, la sera stessa della proiezione.

*Il biglietto ridotto è riservato agli accreditati del Festival. Sarà necessario esibire l’accredito all’ingresso dell’evento.

Se l’uomo meccanico di ieri è uno strumento nelle mani di pochi in grado di controllare e sopraffare, l’uomo meccanico del nostro secolo, immaginato e sonorizzato da Luca Maria Baldini è la sorveglianza continua cui si è esposti attraverso la tecnologia, la sudditanza agli smartphone, alle piattaforme social. Musicalmente, sono i suoni della contemporaneità a combattere contro le immagini (restaurate) del secolo scorso: un fiammifero che si accende schiocca come un accendino, mentre il rumore di un folla per strada viene rimpiazzato con il tipico vociare da supermercato…

L’intera struttura ritmica nasce da campionature di suoni del cellulare e derivati, disarcionando l’orecchio dell’ascoltatore in una serie di cortocircuiti sonori, già dal primo minuto del film: un suono di sottofondo che non è altro che una vibrazione del telefono elaborata. Se dall’avvento del sonoro in poi la sfida nel cinema è stata quella di ricreare suoni d’ambiente in modo credibile, questo lavoro riparte da qui, dalla ricerca (contraffatta) del suono reale, registrato e mandato in differita, da un’altra epoca, dal secolo sbagliato, in una sorta di omaggio al punto di rottura tra il cinema muto e tutto quello che è accaduto dopo.

Il progetto è nato dalla residenza Soundtracks 2018 curata da Corrado Nuccini presso il Centro Musica Modena ed è in collaborazione con la Cineteca di Bologna.

Hasta la vista, Baby: nuovi titoli per la selezione ufficiale!

Brian Yuzna presidente di giuria del Premio Asteroide