George A. Romero

Premio Urania d’argento alla carriera 2011

“Divertirsi con i morti viventi”, intitola il nostro caro amico e collaboratore Kim Newman il 14° capitolo del suo straordinario excursus “Nightmare Movies: Horror on Screen since the 1960s” (www.bloomsbury.com, edizione ampliatissima 2011 del suo classico apparso nel 1988). Beninteso George Romero vi appare già nel prologo, e la sua influenza poderosa sul fantahorror internazionale viene sviscerata via via fino alle ultime pagine. “In tutta la sua nuova trilogia sui Morti viventi, Romero rivisita i suoi primi film, però alla luce dell’attualità: AIDS e influenza suina, 9/11 e guerra al terrorismo, uragano Katrina e tsunami di Santo Stefano, Irak e Afganistan, miliziani e nuovo millennio, stretta creditizia e crisi bancaria […] I film sugli zombie di Romero continuano a rappresentare un contraltare vitale dell’apocalisse galoppante della storia americana contemporanea”. Tanto George Romero “si diverte” a comparare ossessivamente i due piani della realtà – vita & post -, quanto Kim Newman, secondo l’orrorifico Clive Barker, “se la gode d’un sano piacere nell’affrontare tale materia, ed è una gioia”.
La bibliografia romeriana (quasi quanto quella rohmeriana!) reperibile tra biblioteche, librerie, Amazon ecc, trabocca ormai di trattazioni perlopiù mortalmente seriose. Pare non vi sia nessuno al mondo (o in quello post) che non debba dire la sua sui personaggi bivalenti delle sue saghe. Il regista del Bronx “replica” a tutti quanti loro tramite un’eccellente antologia non postuma: “George A. Romero: Interviews”, curata da Tony Williams (2011, www.upress.
state.ms.us). Non a caso, la più antica delle interviste ivi riprodotte venne pubblicata su “Andy Warhol’s Interview” nel 1969, cioè l’anno successivo all’uscita e al successo di Night of the Living Dead, e l’anno successivo all’attentato quasi mortale alla vita dell’artista superstar. Come annota acutamente Kim Newman, “era stata proprio la Warhol Factory a cambiare la prospettiva passando dalla ricerca di film horror kitsch […] al realizzarne alcuni”.
Tout se tient.

di Lorenzo Codelli

TS+FF Guests of Honor