Gorgo #1 – Perry Rhodan: l’erede dell’universo

GORGO.

Un vortice che cattura e trascina in profondità ogni cosa gli capiti a tiro; un Maelstrom di curiosità dedicato al fantastico declinato in tutti i modi possibili; il lento incedere del mostro attraverso la cultura pop e l’immaginario: GORGO è la nuova rubrica che spazzerà via, incurante, ogni vostra curiosità.

Perry Rhodan – l’erede dell’universo

Erano gli anni in cui la Guerra Fredda stava attraversando la fase denominata “corsa allo spazio”: una manciata di anni prima l’URSS aveva lanciato il primo satellite orbitante, lo Sputnik 1, che provocò la reazione degli Stati Uniti e la creazione del programma Apollo, inoltre nel 1961, l’astronauta Yuri Gagarin divenne il primo uomo ad essere andato nello spazio. Se da un lato la situazione non era affatto semplice a causa di questa contrapposizione che aveva spaccato la Germania ed il mondo in due, dall’altro aveva spostato i confini fuori dall’atmosfera terrestre: lo spazio era diventato più vicino ed accessibile.

In questo contesto vide la luce Perry Rhodan, personaggio ideato da Karl Herbert Scheer e da Walter Ernsting, due autori tedeschi che ne lanciarono la serie nel 1961. PR è un astronauta americano tutto d’un pezzo, figlio o fratello di molta narrativa precedente e coeva. Le sue radici, in area americana, si possono far risalire a quelli che vennero definiti romanzi pulp. Merita citarne alcuni: Doc Savage (1933-1949) venne pubblicato anche in Italia una prima volta nel 1937 con il romanzo Quest of the spider e dal 1974 comparve un collana Urania appositamente dedicata composta da 18 volumi; Capitan Futuro (1940-1951) che si meritò anche una declinazione sotto forma di anime per la giapponese Toei Animation; The Shadow, vide la luce nel 1930 prima come personaggio radiofonico e solo in seguito, dopo la curiosità suscitata negli ascoltatori, si meritò anche il formato cartaceo.

Ma anche i fumetti fornirono ispirazione con Buck Rogers (1929-1967), Brick Bradford (1933-1987 ), Flash Gordon (1934-2003), e l’inglese Jeff Hawke (1954-1974). Tutti questi personaggi contribuirono a creare il tipo di mascolinità propria di PR: solida, infallibile, statuaria.

La prima avventura di Perry Rhodan è ambientata nel 1971 e porta l’uomo sulla Luna (2 soli anni in ritardo rispetto a quanto accadde in realtà) dove si imbatte in una razza aliena in difficoltà. Guadagnatosi una tecnologia avveniristica e senza pari sul pianeta, una volta sulla Terra da instaura la “Terza Potenza” uno stato indipendente che impone la cessazione di ogni ostilità sul pianeta e si fa propugnatore dell’esplorazione cosmica.
PR usciva a cadenza settimanale in più di 35.000 copie ed ebbe talmente successo in patria che le sue avventure vengono pubblicate ancora oggi senza interruzione e si aggirano sulle 200.000 copie.

Una delle differenze principali di questa serie di romanzi rispetto alle altre va ricercata nella struttura, che si avvicinava maggiormente a quella dei fumetti, in quanto era organizzata in grandi cicli con una trama orizzontale che univa tutti i racconti e una verticale che si esauriva nella singola uscita. Il tutto dava un senso di continuità che si troverà solo nel mondo del fumetto contemporaneo.

Ma per soddisfare la grande sete degli appassionati, oltre ai settimanali vennero pubblicati anche dei mensili fuori continuity, spin-off incentrati su alcuni comprimari della serie e fumetti (1968), i quali furono disegnati da Kurt Caesar autore berlinese che negli anni 30 si stabilì in Italia e che prima venne pubblicato sul Vittorioso e nel secondo dopoguerra si dedicò con grande successo alla realizzazione delle copertine della collana Urania.

 

Dopo il successo in patria, dal 1969 arrivò anche nelle librerie statunitensi grazie a Forrest J. Ackerman e nel 1976 in Italia, pubblicato da Antonio Bellomi a cadenza mensile per un totale di 66 numeri. In calce ad ognuno si trovano 2 racconti brevi di autori italiani, una vera rarità per quegli anni.

Tornando all’edizione tedesca, vantava le copertine di Johnny Bruck, illustratore tedesco che costruì proprio su questo personaggio la propria fortuna, lavorandoci per oltre 30 anni, per la produzione di un totale di circa 3000 illustrazioni. Per molti appassionati europei fu il primo esempio visivo di science-fiction, un po’ il corrispettivo di Karel Thole per Urania in Italia (dal 1959 in poi sostituì proprio Kurt Caesar nella loro realizzazione).

Nel 2001, la tv bavarese produsse uno special dedicato a PR per celebrarne il quarantennale, è intitolato “Perry Rhodan Space Night” e consiste in un montaggio delle straordinarie illustrazioni di Johnny Bruck, animate ed accompagnate da una colonna sonora electro-ambient. Ne risultarono un dvd e un doppio cd.

Un successo così vasto non poteva rimanere relegato in libreria e nel 1967 venne girato il film 4… 3… 2… 1… Morte (Mission Stardust), una coproduzione Italia, Spagna, Germania Ovest, Monaco per la regia di Primo Zeglio, regista che si è cimentato un po’ in tutti i generi, come avveniva in quegli anni, passando cioè dal film popolare-storico, al western. Questo fu il suo ultimo film, dopodiché si dedicò totalmente alla pittura. La sceneggiatura era di Sergio Donati, nome che in seguito verrà ricordato per aver collaborato con Sergio Leone. Fa parte di quella sparuta manciata di titoli fantascientifici propri della produzione cinematografica italiana.

Il ruolo del protagonista era ricoperto da Lang Jeffries, attore canadese che per una decina d’anni, tra gli anni ’60 e ’70, recitò in Europa principalmente in peplum e film di spionaggio. Con un cast internazionale composto da voti poco noti, vanta la presenza della bellissima Essy Persson, attrice svedese ricordata principalmente per I, a Woman, un sexploitation girato da Radley Metzger, regista consacrato al cinema erotico ed hardcore, negli Stati Uniti.

Quello che ne uscì non può dirsi fedele al personaggio, anche a causa di una svolta più vicina al cinema di spionaggio a scapito della componente fantascientifica, ma questa era una caratteristica dovuta spesso alla povertà del cinema di genere italiano, caratterizzato solitamente da budget molto ridotti. Vanno segnalati almeno due elementi che lo rendono degno di nota: gli effetti speciali, che seppur non lo riportano ufficialmente tra i credits, sembrano essere imputabili ad Antonio Margheriti, e la colonna sonora di Marcello Giombini, anche lui un veterano del b-movie, ma soprattutto un autore poliedrico e pioniere della musica elettronica: fu compositore e esecutore tramite il suo Commodore 64 negli anni ’60 e ’70. Tra i suoi lavori figurano la colonna sonora de L’Ossessa, di Atropophagus e de La bestia nello spazio. Sotto lo pseudonimo di Gianni Nebulosa scriverà anche alcuni racconti di fantascienza.

Rimanendo in ambito musicale, per sottolineare l’influenza che  il personaggio PR ebbe sull’immaginario, nel 1996 uscì l’album Perry Rhodan Pax Terra di Christopehr Franke, uno dei membri di Tangerine Dream, che dopo l’esperienza nel famoso gruppo Krautrock si dedicò alla produzione di colonne sonore per il cinema e la televisione. Tra quelle da lui composte anche quella della fortunata serie Babylon 5.

L’avventura italiana di Perry Rhodan si sposta poi agli anni ’90 sempre con Bellomi, con l’uscita di due soli romanzi per Garden Editoriale, per poi concludersi nel 2008 con l’uscita di altrettanti numeri per il Gruppo Editoriale Armenia.

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