Tideland, Terry Gilliam, Canada/GB, 2005, colore, 35 mm, 112′ | 2006 Premio Urania / omaggio a Enki Bilal e Terry Gilliam
Jeliza-Rose ha una vita alquanto bizzarra: entrambi i genitori sono tossicodipendenti. Dopo la morte della madre la bambina parte per uno strano viaggio con il padre, Noah, un rocker d’antan. Il film, oscillando tra realtà e fantasia, segue Jeliza-Rose nel suo tentativo di sfuggire alla desolazione della nuova casa per entrare in un mondo fantastico che esiste solo nella sua immaginazione. Qui, le lucciole hanno un nome, gli omini di cacca si svegliano all’imbrunire e gli scoiattoli parlano. Le teste di quattro bambole, da tempo separate dai loro corpi, le tengono compagnia fino a quando non incontra Dickens, un ragazzo ritardato, con il cervello di un bambino di 10 anni. Tideland è un vero e proprio inno all’immaginazione infantile.
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Jeliza-Rose is a young child in a very unusual situation – both parents are junkies. When her mother dies, she embarks on a strange journey with her father, Noah, a rock’n roll musician well past his time. The film drifts between reality and fantasy as Jeliza-Rose escapes the vast loneliness of her new home into the fantasy world that exists in her imagination. In this world fireflies have names, bog-men awaken at dusk, and squirrels talk. The heads of four dolls, long since separated from their bodies, keep her company, until she meets Dickens, a mentally damaged young man with the mind of a ten-year-old. Tideland is the celebration of a child’s imagination.
