Junk World

In un futuro sotterraneo, già visto nell’opera stop motion Junk Head di Takahide Hori del 2017, una fragile alleanza fra umani e una forza lavoro di cloni emancipati viene scossa quando un gruppo di terroristi di una setta sadomaso interrompe una spedizione di ricerca su una misteriosa anomalia. Ben presto tutti si trovano ad affrontare possibili futuri nati dalle rispettive interferenze con distorsioni interdimensionali, e il bravo robot Robin deve ripristinare una linea temporale che non comprometta l’integrità del continuum spazio-tempo. Con un’animazione influenzata da Jan Švankmajer, Phil Tippett e i fratelli Quay, questa visione idiosincratica è un acuto veicolo per riflettere sulla natura umana.

In a subterranean future, last seen in Takahide Hori’s 2017 stop-motion animated opus JUNK HEAD, an uneasy alliance between humans and an emancipated clone workforce is shaken when a terrorist cell of sadomasochistic cultists interrupt their expedition to research a mysterious anomaly. Soon, everyone is confronted by possible futures born of their respective meddling with interdimensional distortions, and dutiful robot Robin must restore a timeline that won’t compromise the integrity of the space-time continuum. With an animation aesthetic influenced by Jan Švankmajer, Phil Tippett, and the Brothers Quay, this idiosyncratic vision is an insightful vehicle for ruminations on human nature.