«Il futuro comincia stasera al Castello di San Giusto» e «la Luna si eclissa per non oscurare le stelle del cinema»
(“Il Piccolo sera”, 6 luglio 1963)
Un’eclissi di Luna battezza il primo Festival Internazionale del Film di Fantascienza che si apre con una giuria internazionale d’eccellenza: lo scrittore inglese Kingsley Amis, il corrispondente di “Variety” Gene Moskovitz, il direttore di “Planète” Jacques Bergier, il semiologo Umberto Eco, corrispondente per il “Corriere della Sera” e il regista francese Pierre Kast, Duilio Magris, presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Trieste organizzatrice dell’evento, Gastone Schiavotto, direttore del Festival.
L’Astronave d’oro, realizzata dallo scultore triestino Marcello Mascherini, è assegnata ex aequo ai film Ikarie XB 1 di Jindřich Polák (Cecoslovacchia) e La Jetée di Chris Marker (Francia). Il premio prenderà successivamente la nuova denominazione di Asteroide d’oro e la sua esecuzione sarà affidata a Nino Perizi.
Al Festival del 1963 viene presentato in anteprima mondiale a Trieste – e ottiene l’Astronave d’argento – il film di Roger Corman, L’uomo dagli occhi a raggi X, accompagnato per l’occasione dal produttore James H. Nicholson (padre di Jack) della statunitense AIP.
Giuria: Jacques Bergier, Kingsley Amis, Pierre Kast, Umberto Eco, Luigi Berto